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Il risotto di Gabriele D’Annunzio

Gabriele D’Annunzio amò la rosa in modo quasi morboso, citandola nei suoi romanzi, nelle poesie, nei lavori teatrali, attribuendole mille significati reconditi e origini misteriose: al Vittoriale dove si ritirò negli ultimi anni volle le rose ovunque, nel giardino, nelle stoffe dell’arredamento, nei soprammobili.

Questa ricetta rallegrò i conviti del poeta all’epoca del grande amore per Eleonora Duse: è quindi un piatto in stile Belle Époque. Ha un bel colore rosé ambrato chiaro che ricorda il colore di certe sete orientali così alla moda nel primo ‘900

Ingredienti (2 persone)

150 gr

Riso originario

40 gr

Burro

40 gr

Emmenthal

150 gr

Crema di latte

6 gr

Briciole di rose Centifolie

2 cucchiaini

Frugitel

 

Noce moscata

1 bicchiere

Vino rosé

 

Brodo di pollo

 

Sale e pepe bianco

Procedimento

Far appassire la metà delle briciole di rosa con una parte del burro; appena dorati aggiungere il riso. Aggiungere sale, pepe e noce moscata.

Quando il riso è tostato aggiungere il vino rosé e un po’ di brodo alla volta.

A metà cottura aggiungere le briciole rimaste.

Quando il riso è quasi cotto, mantecare con il burro e la crema di latte, nella quale è stato sciolto il Frugitel.

Amalgamare bene e completare con l’Emmenthal grattugiato.

Servire subito, guarnendo con una manciata di briciole.

  • Da accompagnarsi con vino rosato.


 

Fattoria La Villetta

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